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8xmille in Sud Sudan / Mons. Carlassare: “Chiesa, spazio di pace, nonostante tutto”

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La Chiesa cattolica nel Paese è molto giovane, ci sono vocazioni locali e anche una grande presenza di religiosi missionari. Una realtà molto viva che la Conferenza Episcopale Italiana ha sostenuto e accompagnato. In particolare, attraverso il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli ha finanziato 58 progetti grazie a 16,5 milioni di euro provenienti dai fondi 8xmille destinati dai cittadini alla Chiesa cattolica. È stato possibile intervenire in vari settori: sanità, con ospedali e cliniche, agricoltura, approvvigionamento idrico, istruzione, con scuole di tutti i livelli e progetti di educazione inclusiva come quelli realizzati con AVSI. Ma anche in altri ambiti, come appunto quello dei ragazzi di strada, o quello della salute mentale, con il progetto M(H)IND (Mental Health and Integration for Development), coordinato da AMREF per avviare e rafforzare servizi integrati. Sono stati anche messi a disposizione fondi per far fronte alle emergenze causate dalla guerra, dalla siccità, dalle inondazioni per realizzare, attraverso Caritas Italiana, interventi di carattere sanitario e nutrizionale di Medici con l’Africa CUAMM, dando anche supporto all’ospedale comboniano di Wau e a progetti di riabilitazione socioeconomica della Caritas locale.

Sul Sir (qui) è stata pubblicata un’intervista di Ferruccio Ferrante a Mons. Christian Carlassare, missionario comboniano e Vescovo della giovane diocesi di Bentiu, nel Sud Sudan, eretta da papa Francesco nel 2023. Ne proponiamo di seguito qualche stralcio.

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In Sud Sudan la pace resta un orizzonte fragile e necessario, da costruire giorno per giorno nelle comunità, tra ferite ancora aperte e povertà strutturali. Ne è convinto Mons. Christian Carlassare, missionario comboniano e vescovo della giovane diocesi di Bentiu, eretta da papa Francesco nel 2023. Un territorio vastissimo, segnato da conflitti, sfollamenti e precarietà, dove la Chiesa si fa famiglia, spazio di incontro e di speranza. Carlassare racconta le sfide e le fatiche di un popolo che “aspira alla pace”, e il compito della comunità ecclesiale chiamata a resistere alla logica delle armi e a generare fraternità.

Nel 2021, poco prima della sua ordinazione episcopale, lei è stato vittima di un grave attentato. Quell’esperienza ha prodotto più cicatrici o linfa?
È stata una esperienza molto dolorosa sia per me che per la chiesa in Rumbek. Porto le cicatrici sulle gambe, ma altri le portano nel cuore, soprattutto chi ancora non riconosce l’errore fatto. Abbiamo tutti bisogno di verità, conversione e perdono. In diocesi ci siamo tesi la mano, ci siamo rialzati e abbiamo iniziato un bel percorso insieme. Quindi direi che le ferite hanno portato più linfa che aiuta la guarigione. È stato un momento di grazia, fraternità e cambiamento che continua a portare frutti per capire meglio cosa significhi essere chiesa, comunità più matura nella fede e nell’amore. La sfida è togliere l’etichetta di una chiesa/agenzia umanitaria perché si veda sempre più il vero volto di una chiesa famiglia, comunità alternativa di resistenza e cambiamento nella fede.

Quali sono le sfide più grandi in un contesto complesso come il Sud Sudan, ferito da guerra, vulnerabilità climatica, tensioni sociali che lacerano la società e acuiscono la povertà?
Il paese aspira alla pace. Ma la pace non scende dal cielo se non siamo pronti ad accoglierla nei nostri cuori e costruirla a partire dalle comunità, giorno per giorno, superando le relazioni conflittuali. La chiesa può svolgere un ruolo cruciale nell’educazione alla pace delle giovani generazioni. Prima di tutto attraverso la denuncia e la profezia, parlando apertamente contro la proliferazione delle armi, l’arruolamento di giovani, violenze e ingiustizie. I media ci possono aiutare a trasmettere messaggi di speranza, piuttosto che alimentare sconforto con pregiudizi e ideologia.

Cosa significa essere vescovo di Bentiu, zona devastata dal conflitto, con il più grande campo profughi del paese e 130 mila sfollati totalmente dipendenti dall’aiuto umanitario?
Essere vescovo qui mi chiede di fermarmi, di chinarmi e farmi prossimo di una popolazione che è stata vittima di briganti. Ci vuole tanta pazienza, e compassione. Le risorse sono limitate: non abbiamo che vino e olio per trattarne le ferite, e quanto basta per pagare due giorni alla locanda che accoglie tutti. Ma la risorsa più bella è la nostra umanità e la solidarietà. La Provvidenza non mancherà nella misura in cui vivremo la fraternità con coraggio e speranza. Sarà importante sostenere iniziative per lo sviluppo umano integrale e la giustizia sociale incoraggiando attività economiche e accesso a servizi essenziali come acqua e salute. Siamo nel mezzo di una palude dove da 5 anni il 30% del territorio è sott’acqua, ma non abbiamo acqua potabile e nei mesi scorsi, abbiamo avuto una terribile epidemia di colera che si è portata via quasi 200 vite, soprattutto anziani e bambini.

Papa Leone XIV ha sottolineato che “La nonviolenza come metodo e come stile deve contraddistinguere le nostre decisioni, le nostre relazioni, le nostre azioni”. Una scelta che chiede, però, anche cambiamenti strutturali…
È tempo di un nuovo risveglio. La politica è subordinata agli interessi del mercato. Si continua a fare la guerra perché ci sono interessi economici sostenuti da gruppi di potere. Si parla di riarmo e deterrenza, ma è ideologico pensare che le armi possano aiutarci a mantenere la pace. In realtà si mantiene il mondo in una dinamica permanente di conflitto e di emergenza umanitaria. Prima o poi quelle armi saranno vendute, scambiate o regalate. Allora in questo momento storico che sembra avere perso la strada della pace, del dialogo e della nonviolenza, dobbiamo avere il coraggio di invertire la rotta. Come dice papa Leone: “Il male non trionferà”.

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Sviluppo dei popoli / L’8xmille per favorire giustizia e diritti e ridare speranza

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Il 20 settembre si celebra il Giubileo degli operatori di giustizia, che riguarda quanti sono coinvolti nel mondo della giustizia laica, canonica, ecclesiastica, a vario titolo: giudici, pubblici ministeri, magistrati, avvocati, operatori del diritto. La Chiesa italiana, tramite il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, grazie ai fondi dell’8xmille, sostiene in tutto il mondo migliaia di progetti, sia specificamente rivolti agli operatori di giustizia, sia in senso più ampio volti a dare opportunità, rigenerare speranza, diventando così volano per declinare la giustizia, anche in contesti difficili e precari.

Costruire giustizia vuol dire esigere il rispetto dei diritti, di tutti. Nell’ultimo Rapporto del “Norwegian Refugee Council” (NRC), pubblicato lo scorso giugno, sono elencate le dieci crisi più dimenticate al mondo di “forced displacement”, in cui le persone si spostano dalla propria regione o paese non volontariamente, ma a causa di persecuzioni, conflitti, violenza generalizzata, violazione dei diritti umani o disastri ambientali. Otto riguardano Paesi africani, ai quali si aggiungono l’Iran – con un numero crescente di rifugiati afghani – e l’Honduras. Circa 245mila honduregni hanno presentato domanda di asilo nel 2024, mentre almeno 100mila sono stati sfollati all’interno del Paese. Si tratta probabilmente di una sottostima, che maschera la reale portata della crisi. Il paese è un punto di transito per molti migranti diretti verso il nord, di cui spesso si perdono le tracce. La Chiesa locale da oltre 30 anni sostiene loro e le loro famiglie nel richiedere il rispetto dei loro diritti. Con un supporto legale ha potuto così aiutare tante famiglie di migranti scomparsi riunite in comitati nella costante ricerca di verità, giustizia e riparazione.

Come avviene anche in Messico, dove il Centro diritti umani “Miguel Agustín Pro Juárez” (Prodh), fondato dai gesuiti nel 1988, accompagna la ricerca della verità e della giustizia di numerose famiglie in cerca dei loro cari, mettendo risorse e capacità tecniche, materiali e umane al servizio delle vittime. Più in generale offre l’aiuto per rompere il silenzio contro impunità, corruzione e arresti arbitrari, con una costante azione di sensibilizzazione e difesa dei diritti. Dal 1° luglio a dirigerlo c’è, per la prima volta, una donna, la prof.ssa María Luisa Aguilar Rodríguez. “Ogni giorno – raccontano gli avvocati che patrocinano gratuitamente e i volontari che cercano di formare i cittadini per cambiare istituzioni e mentalità – vediamo la speranza delle vittime che, nonostante le avversità, continuano a lottare per la giustizia e la verità con resilienza e generosità. Le accompagniamo con una consulenza legale. Pubblicizziamo i loro casi alla radio, alla televisione e sulla stampa”. Alcune donne indigene Yañ”u che sono state imprigionate e condannate a 7 anni di carcere, grazie alla consulenza ricevuta, sono state rilasciate e il Procuratore generale della nazione ha chiesto loro perdono in un auditorium di circa 250 persone.

Casi singoli che diventano percorsi di comunità, di dialogo fondato sul rispetto della dignità umana, sulla verità, sulla responsabilità, sulla giustizia. A partire proprio dai meno tutelati. Come avviene in India, negli Stati di Goa e Maharashtra (provincia di Pune), grazie a un progetto della Fondazione Magis che attraverso formazione e accompagnamento, consente alle comunità vulnerabili di interfacciarsi con i dipartimenti e le istituzioni governative per chiedere il rispetto dei diritti e l’attuazione dei programmi sociali.

In Brasile invece, negli stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Paraná e San Paolo, la Chiesa attraverso il Consiglio Missionario Indigeno difende i diritti territoriali dei popoli indigeni che spesso si trovano in tavoli di conciliazione, interminabili negoziazioni con l’intento, in generale, di convincerli a rinunciare ai loro diritti costituzionali e ad accettare risarcimenti o scambi di terre, per favorire gli interessi economici e politici dei grandi proprietari terrieri e dell’agroindustria.

Nella Repubblica Democratica del Congo, ad esempio, la Diocesi di Budjala cerca di sviluppare le capacità delle comunità rurali in 25 villaggi, spesso vittime di gravi violazioni da parte dello Stato e di privati, nella promozione e difesa dei diritti umani e nella gestione pacifica dei conflitti. Tutto questo attraverso campagne di sensibilizzazione e la formazione di operatori delle Commissioni di Giustizia e Pace.

Progetti e contesti diversi che parlano di giustizia, pace e riconciliazione, diritti umani, formazione, informazione e stimolo nei confronti dell’opinione pubblica. Perché tutti siano consapevoli dei propri diritti, ma anche dei doveri nei confronti degli altri. Così ogni comunità può diventare, come papa Leone ha detto ai Vescovi italiani, una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. (Discorso ai Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana, 17 giugno 2025).

Servizio Promozione CEI sponsor del IV Raduno di Fraternità / “IN RETE – Siamo connessi”, dove i cuori si connettono

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Per il quarto anno consecutivo, Loreto è stata la casa accogliente di un’esperienza unica di fede, amicizia e crescita. Il Raduno di Fraternità, promosso dall’Associazione di Promozione Sociale Fraternità Ft, nata dall’intuizione di don Alberto Ravagnani, ha accolto quasi 500 giovani dai 16 ai 28 anni provenienti da tutta Italia per quattro giorni intensi di catechesi, preghiera, divertimento e condivisione.

Il tema scelto era “IN RETE – Siamo connessi”, una riflessione sull’importanza di costruire legami autentici in un’epoca in cui la connessione digitale rischia di sostituire la qualità delle relazioni umane. “Nessuno si salva da solo”: la rete, non è un insieme di contatti, ma un intreccio di vite, una scelta di appartenenza e di cammino condiviso. Essere in rete significa non rassegnarsi all’individualismo, ma scegliere di costruire insieme e lasciarsi trasformare dall’incontro con l’altro.

Grande riconoscenza va a tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza: grazie agli sponsor, alle donazioni e in modo particolare all’8xmille della Chiesa cattolica, che ha sostenuto il Raduno offrendo le magliette per lo staff ed i bicchieri pieghevoli presenti nei welcome kit dei partecipanti, segno concreto di cura, attenzione e comunione.

Scegliere di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica o fare un’offerta deducibile a sostegno del clero significa permettere che esperienze come questa continuino a fiorire. Significa credere che i sogni dei giovani possano incontrare il Vangelo, e che ci siano sempre cuori pronti ad accompagnarli nel loro cammino.

Ad arricchire il programma del Raduno, numerosi ospiti di rilievo: don Alberto Ravagnani e don Luca Peyron, hanno guidato una parte di catechesi. Elisabetta Maschio, la coppia 5 pani e 2 pesci ed altri testimoni hanno condotto cinque workshop. A rendere ancora più intensa l’esperienza, Nicolò Govoni, la Comunità Cenacolo ed altri ospiti, hanno raccontato le loro testimonianze d’amore.

Non sono mancati però momenti di festa e leggerezza, come la serata djset del 26 agosto, aperta anche ai ragazzi non iscritti al raduno, occasione per conoscersi, sorridere, respirare insieme la bellezza di una comunità giovane e viva.

Infine, a suggellare il Raduno, come ogni anno, la sera del 27 agosto si è tenuta l’Adorazione Eucaristica nella Basilica superiore della Santa Casa: un momento di profondo coinvolgimento spirituale, capace di unire in preghiera partecipanti, staff, volontari, pellegrini e passanti.

Il Raduno di Fraternità, infine, non è solo un evento: è una rete di relazioni in cui la Chiesa si mostra giovane, capace di parlare il linguaggio di oggi senza perdere la profondità. È il segno concreto che quando i giovani si incontrano, condividono e pregano insieme, il Vangelo arde nei cuori e diventa forza di cambiamento per la vita.

Eleonora Commentucci

Associazione Fraternità Ft APS

Dai luoghi comuni alla narrazione concreta / Al Meeting gli interventi sul sostegno economico alla Chiesa

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“Firmare l’8xmille costa”. “Faccio già l’offerta durante la messa, basta quello”. “I sacerdoti? Prendono uno stipendio da dirigenti”. “La Chiesa è ricca”.

Sono solo alcuni dei luoghi comuni più diffusi sul tema del sostegno economico alla Chiesa. Ma cosa c’è di vero? E cosa accade davvero quando una persona decide di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica o di fare un’offerta deducibile per sostenere gli oltre 31.000 sacerdoti?

Al Meeting di Rimini 2025, il Servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa cattolica ha proposto uno spazio per mettere al centro proprio queste domande, con l’obiettivo di superare la confusione informativa e riportare l’attenzione su una realtà concreta, fatta di gesti, numeri e storie.

La proposta si è sviluppata come un percorso immersivo, fatto di immagini, dati reali, video ed esperienze interattive, pensato per coinvolgere ogni visitatore – giovani, famiglie, educatori – in un’esperienza che unisce informazione, emozione e partecipazione. Una linea grafica continua attraversa lo spazio espositivo, a simboleggiare il filo che lega ogni scelta personale a un bene più grande. Ogni firma, ogni offerta, ogni piccolo gesto lascia un segno: tangibile, concreto e condiviso. La Chiesa cattolica: è un’esperienza che continua grazie alle nostre scelte.

La presenza del Servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa cattolica al Meeting ha voluto essere, anzitutto, un’occasione per riscoprire il valore di un gesto libero e responsabile. Firmare l’8xmille o fare un’offerta deducibile non è solo un atto economico: è una forma di partecipazione al bene comune, un modo per contribuire a ciò che esiste già, rendendolo più vicino, più trasparente e più condiviso.

Oltre allo stand, il Servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa cattolica è stato presente anche in alcuni panel pubblici in collaborazione con AVSI e Tracce, per condividere – attraverso testimonianze, numeri e racconti – l’impatto concreto di milioni di firme e donazioni. Tra gli appuntamenti più significativi, si possono rivedere i seguenti dibattiti:

  • “Myanmar: la bellezza, l’emergenza e la risposta italiana”, con Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana; Ranieri Sabatucci, già capodelegazione Unione Europea in Myanmar; Niccolò Tassoni Estense di Castelvecchio, capomissione Italia in Myanmar. Videomessaggio di Nang Swe Swe Aye, rappresentante Paese AVSI in Myanmar. Modera Anna Tramonti, Philanthropy and Advocacy Specialist, AVSI

  • “Sud Sudan: tra conflitti cronici e desiderio di vita”, con Gino Barsella, già rappresentante Paese di AVSI in Sud Sudan; S.E. Mons. Christian Carlassare, Vescovo di Bentiu, Sud Sudan; Piero Petrucco, amministratore delegato I.CO.P. SPA, presidente Consulta Nazionale delle Specializzazioni e vicepresidente ANCE, nonché vicepresidente della Federazione Europea delle costruzioni (FIEC) con la delega alla sostenibilità. Modera Maria Laura Conte, direttrice Comunicazione e Advocacy di AVSI

  • “Tra piazza e parrocchia: dove parla Dio?” con Mons. Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, e Alessandro Sortino, giornalista, conduttore, autore televisivo e scrittore che ha raccontato in un libro la storia dei primi cristiani. Modera Paola Bergamini, Giornalista di Tracce.

L’8 settembre il secondo appuntamento con Luigino Bruni su Il dono del grano sospeso / Salva la data!

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Come già annunciato, sono stati programmati 3 incontri formativi on-line con il professor Luigino Bruni per seguire Rut nello sviluppo della sua storia, una storia di fragilità e di forza insieme, che introduce nel cuore di grandi temi biblici ed economici, ieri e oggi.

Dopo il primo appuntamento, avvenuto lo scorso 23 giugno (qui) su La grammatica del per-sempre, è previsto per il prossimo 8 settembre, sempre alle 20.30, il secondo su Il dono del grano sospeso.

Partecipa all’evento!

Uniti nel Dono / Anche in estate tante storie di speranza e carità da non perdere

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Il sito dedicato al sostentamento dei sacerdoti unitineldono.it continua ad offrire, anche in estate, tante testimonianze che raccontano la quotidianità di parrocchie vive e operose nel nome di Gesù.

In Val Bormida, don Meo sorride in dieci parrocchie. Dalle parrocchie di Cengio (SV), un paesino di 3.500 anime a mezz’ora dal mare, fino alle sei in provincia di Cuneo ovvero Saliceto, Monesiglio, Camerana, Prunetto. Nella diocesi di Mondovì, la vita di don Bartolomeo Prato – per tutti don Meo – si spende al fianco dei più piccoli e dei più anziani con la stessa disinvoltura e lo stesso sorriso. E il tessuto sociale di questa zona tra la Liguria e il Piemonte ne trae un grande beneficio. I particolari in questo video.

Spostandoci nel Ferrarese troviano don Giorgio che percorre 60.000 km l’anno per costruire comunità. Don Giorgio Lazzarato è parroco a Ravalle, Porporana, Salvatonica, San Biagio di Bondeno e Settepolesini, per un totale di 1.200 abitanti. Classe 1952, origini venete da parte di padre, è un sacerdote davvero sui generis: senza cellulare per scelta, è però disponibile a tutte le ore per andare incontro alle emergenze del territorio.

E ora raggiungiamo il “cuore” della gente di Boncore, una frazione di Nardò (LE), dove si ritrova la speranza. Qui nel 2021 è stato inaugurato il centro socio-educativo Core a Cuore, grazie anche ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, opera della Caritas diocesana di Nardò Gallipoli. Il direttore della Caritas, don Giuseppe Venneri, ci accompagna a conoscere questa testimonianza di come, insieme, si possa far rinascere la voglia di rimanere a vivere anche lontano dalle grandi città.

8xmille per lo Sviluppo dei popoli / Formazione, via di cambiamento e speranza

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Iniziative per lo sviluppo umano integrale e la giustizia sociale, promozione di attività economiche e accesso a servizi essenziali come acqua e salute. E poi programmi di formazione inclusiva. Così i fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, diventano strumenti attivi per creare inclusione, cittadinanza e garantire uguaglianza e diritti attraverso progetti condivisi e concreti di cambiamento in contesti difficili. Nella riunione di luglio il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli ha messo a disposizione 9.463.351 euro per 61 progetti: 33 in Africa (€ 5.649.056), 10 in America Latina (€ 1.437.576), 18 in Asia (€ 2.376.719).

Il mondo ha bisogno di messaggi di speranza. Voi siete questo messaggio, e dovete continuare a dare speranza a tutti”, ha detto Papa Leone XIV salutando i giovani, accorsi da ogni parte del mondo in piazza San Pietro, per il Giubileo. Poi ha aggiunto “Diciamo tutti: vogliamo la pace nel mondo!”.

Parole che trovano declinazioni concrete anche in zone martoriate dalla guerra come il Sud Sudan. “La chiesa – sottolinea Mons. Carlassare, Vescovo di Bentiu – può svolgere un ruolo cruciale nell’educazione alla pace delle giovani generazioni. Prima di tutto attraverso la denuncia e la profezia. E soprattutto garantendo l’accesso alla scuola che non deve solo istruire ma educare e formare alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza responsabile”.

Sono diversi i progetti sostenuti proprio sul versante educativo, anche in zone di conflitto. Come, ad esempio, quello dei Padri Carmelitani a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, che mira ad ampliare la scuola esistente per garantire l’accesso all’istruzione primaria e secondaria ai sempre più numerosi bambini e ragazzi sfollati per la situazione di conflitto e insicurezza nel Nord Kivu. La scuola già accoglie più di 1300 alunni, di cui una cinquantina sono orfani.

Anche in Etiopia, nella regione di Tigray c’è urgente necessità di strutture scolastiche che per il 90% sono state gravemente danneggiate dagli scontri armati. Per consentire la ripresa delle attività didattiche a Wukro e Adigrat verranno ristrutturate due scuole delle Suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata, una primaria e l’altra materna, che potranno così accogliere 3400 ragazzi.

In America Latina, nella diocesi di Santiago de Guatemala, i Missionari della Divina Redenzione hanno avviato un progetto che prevede la ristrutturazione e l’ampliamento di un vecchio edificio abbandonato per trasformarlo in una nuova scuola primaria. La nuova struttura permetterà di accogliere ogni anno 150 bambini tra i 6 e i 12 anni, provenienti da famiglie a basso reddito, offrendo ambienti sicuri, attrezzati e inclusivi. A beneficiare di questo intervento non saranno solo gli alunni, ma anche le loro famiglie e l’intera comunità di Mixco, che potrà contare su una scuola capace di offrire un’educazione di qualità, un sostegno anche psicologico e nuove opportunità di crescita.

In Asia sono diverse le iniziative educative sostenute, in particolare per le comunità più emarginate. Per esempio, in Vietnam i Padri Salvatoriani stanno attivando un centro di apprendimento inclusivo a Ben Cut, nella diocesi di Phu Cuong, nel sud del paese, verso il confine con la Cambogia. È una zona povera, di forte immigrazione interna, e molte famiglie non hanno i soldi per mandare i figli a scuola, che rischiano così di restare intrappolati nel circolo vizioso della povertà. Il centro per l’insegnamento inclusivo si rivolge ai bambini di strada e migranti che sono esposti a sfruttamento lavorativo e sessuale. Intende offrire un sistema di istruzione alternativo, con supporto psicologico, attività ricreative, e formazione digitale. Inoltre, si potrà accedere ai corsi d’inglese, alla preparazione/formazione al lavoro per le donne e campi estivi per i ragazzi.

Sempre all’insegna dell’inclusione è la costruzione in India di un nuovo edificio per la scuola St. Mary per persone con disabilità uditive e della comunicazione. La diocesi di Nellore ha avviato questa scuola nel 1984 sulla costa del Golfo del Bengala, a Koduru Mandal. Circa 1400 ragazze e ragazzi con problemi di udito e di linguaggio hanno potuto ricevere un’istruzione negli ultimi 40 anni e inserirsi nella società. È l’unica scuola in tutta la diocesi con insegnanti formati nella lingua dei segni. L’integrazione nei contesti educativi generali offre agli studenti l’opportunità di socializzare e confrontarsi con i loro coetanei. Il nuovo edificio potrà ospitare 50 bambini.

Servizio Promozione CEI / Don Oreste Benzi: tre giorni di festa per il centenario della nascita

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In occasione del centenario della nascita di don Oreste Benzi (7 settembre 1925), la città di Rimini ospita tre giorni di eventi, dal 5 al 7 settembre, tra fede, musica, incontri e riflessioni per ricordare la figura del sacerdote romagnolo, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e promotore instancabile dei più poveri ed emarginati.

Programma in breve:

  • Venerdì 5 settembre
    • Ore 17: Santa Messa sul mare, celebrata dal Card. Matteo Maria Zuppi
    • A seguire: picnic solidale sulla spiaggia e serata con musica e teatro
  • Sabato 6 settembre
    • Mattina (9:30–12): 6 conferenze sul tema della “società del gratuito”
    • Pomeriggio (14:45–17:30): Incontro emotivo “Un simpatico incontro con don Oreste”
    • Ore 18: Santa Messa all’aperto con il Vescovo Nicolò Anselmi
    • Ore 21:15: Concerto serale con Asa Branca, coro e orchestra Eyos
  • Domenica 7 settembre
    • Mattina: Santa Messa solenne presso il Duomo di Rimini

Durante tutta la manifestazione sarà presente anche il Servizio CEI per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, con varie modalità di partecipazione e testimonianza.
La sua presenza vuole sensibilizzare i partecipanti sull’importanza del sostegno economico alla missione della Chiesa, non come gesto puramente materiale, ma come espressione concreta di appartenenza e corresponsabilità nella vita ecclesiale. Al centro di questo sistema di sostegno vi sono i valori evangelici della gratuità, della condivisione e della solidarietà: il contributo economico, libero e consapevole, rappresenta una forma di partecipazione alla missione della Chiesa, che è chiamata ad annunciare il Vangelo, servire i poveri, educare le coscienze e costruire comunità fondate sull’amore e sulla giustizia.

Nel contesto delle giornate dedicate a don Oreste Benzi – profeta del servizio agli ultimi e testimone credibile di una Chiesa povera per i poveri – questa riflessione assume un significato ancora più forte: sostenere la Chiesa significa anche sostenere opere come quelle da lui avviate, che continuano a vivere nella gratuità e nell’impegno quotidiano di tanti laici e consacrati.

L’iniziativa è promossa dal Comitato Nazionale per il Centenario, presieduto dal prof. Stefano Zamagni, e organizzata dalla Fondazione don Oreste Benzi.

Info e programma aggiornato su 100.donorestebenzi.it.

Offerte sostentamento clero / Giornata Nazionale e Uniti Possiamo: le date da salvare

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È ormai alle porte il tempo delle Offerte deducibili, un momento importante per sensibilizzare i fedeli sull’importanza del sostegno economico al clero.

In vista della Giornata Nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, in programma per il prossimo 21 settembre, sono già state inviate circa 20.000 buste alle parrocchie italiane con il materiale utile per promuovere e animare l’iniziativa. All’interno della busta, ogni parrocchia ha ricevuto:

  • un pieghevole informativo rivolto al parroco
  • la locandina ufficiale della Giornata Nazionale
  • il modulo per la nomina del Referente Parrocchiale del Sovvenire

Tuttavia, è ormai chiaro a tutti gli incaricati e i collaboratori diocesani e ai referenti parrocchiali del Sovvenire che un solo giorno non basta per raccontare il valore di un gesto che sostiene l’intera comunità ecclesiale. Per questo, è già possibile per le parrocchie aderire al progetto “Uniti Possiamo 2025”, un’iniziativa che amplia il tempo dedicato alla promozione delle Offerte deducibili.

Le parrocchie che si iscriveranno potranno vivere un percorso prolungato e strutturato, con materiali dedicati, che arriveranno direttamente in parrocchia nel mese di settembre, per facilitare la raccolta delle Offerte destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero. Sarà un’occasione concreta per rafforzare il senso di appartenenza e corresponsabilità dei fedeli nei confronti della missione della Chiesa.

Proprio in questi primi giorni d’agosto la Segreteria del Territorio sta telefonando a tutti gli incaricati e/o collaboratori per verificare e confermare l’iscrizione delle parrocchie al progetto.

A tal proposito si evidenzia che lo scorso anno su 4.996 parrocchie iscritte, hanno partecipato effettivamente al progetto Uniti Possiamo 1.624 parrocchie. Al fine di evitare gli sprechi e ridurre i costi di produzione dei kit si informa che le stesse parrocchie che si iscriveranno nuovamente al progetto Uniti Possiamo 2025, se non lo hanno ancora utilizzato, potranno impiegare il kit del progetto 2024 senza richiederlo nuovamente.

Per ulteriori dettagli e approfondimenti sulle scadenze delle diverse attività consultate il pieghevole “Indicazioni per realizzare il progetto Uniti Possiamo” (in allegato).

Di seguito il riepilogo delle scadenze più importanti:

  • 1° novembre/15 dicembre – raccogliere le Offerte con il progetto Uniti Possiamo;
  • 15 dicembre – consegnare all’Istituto Diocesano Sostentamento Clero la scatola con le buste CHIUSE delle Offerte deducibili;
  • entro il 31 dicembre – svolgere un incontro di formazione in parrocchia;
  • entro il 31 marzo 2026 – rendicontare l’incontro già svolto nel 2025.

È importante ricordare che, per chi non lo avesse ancora fatto, fino a dicembre, è possibile programmare e svolgere un incontro di formazione parrocchiale sul Sovvenire da inserire all’interno del portale www.unitiinrete.it. Si potrà accedere, così, ai contributi messi a disposizione per le parrocchie.

Per eventuali informazioni si può contattare l’assistenza allo 06/97 85 84 14 – e-mail: assistenza@sovvenire.it, dal lunedì al venerdì dalle 9.00/13.00 e dalle 15.00/19.00

Servizio promozione CEI / A Bellaria per la 43ª Rassegna Nazionale ANSPI “Gioca con il sorriso”

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Anche quest’anno torna uno degli appuntamenti più attesi del panorama associativo e pastorale nazionale: la 43ª Rassegna Nazionale culturale e sportiva “Gioca con il sorriso”, organizzata da ANSPI Oratori e Circoli. L’evento si terrà dal 3 al 7 settembre 2025 nella vivace cornice di Bellaria Igea Marina (provincia di Rimini), con il patrocinio del Comune e la collaborazione di numerose realtà educative e sociali del territorio. Un’iniziativa che coniuga sport, laboratori, spettacoli, formazione e spiritualità, per promuovere uno stile di vita sano, partecipativo e aperto al dialogo.
(In foto Paolo Cortellessa del Servizio Promozione CEI all’evento ANSPI 2024)

Per cinque giorni, la rassegna offrirà un’ampia gamma di proposte rivolte a ragazzi, educatori, animatori, famiglie e volontari provenienti da oratori e circoli ANSPI di tutta Italia:

  • Tornei sportivi: calcio, basket, atletica, giochi popolari e attività inclusive;
  • Laboratori espressivi e creativi, animazioni, giochi in spiaggia e feste comunitarie;
  • Spettacoli serali, musica e teatro all’aperto, in un clima di gioia e condivisione;
  • Convegni e momenti formativi, dedicati ai temi dell’educazione, della cittadinanza attiva e del protagonismo giovanile.

Tra gli appuntamenti della rassegna, spiccano le due lezioni organizzate dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, in programma il 5 e 6 settembre. Le lezioni, intitolate “Shine to Share / Comunicare la Chiesa, oggi…”, saranno rivolte in particolare ai giovani partecipanti della Summer School e del Master di formazione ANSPI, e offriranno uno sguardo attuale e coinvolgente sul modo in cui la Chiesa in Italia si racconta, comunica e si apre al mondo contemporaneo, con strumenti e linguaggi capaci di parlare alle nuove generazioni. Un’opportunità preziosa per riflettere sull’importanza della trasparenza, della testimonianza e della corresponsabilità nel contesto ecclesiale di oggi. Comunicare bene il bene ci aiuta nel promuovere in modo consapevole e credibile il sostegno economico alla Chiesa, attraverso i due strumenti principali del sistema: le offerte deducibili per il sostentamento dei sacerdoti, molti dei quali impegnati proprio negli oratori e nei circoli ANSPI, e le firme dell’8xmille, che permettono alla Chiesa di realizzare progetti pastorali, educativi e sociali su tutto il territorio nazionale.

Bellaria Igea Marina si conferma una città ideale per ospitare questo tipo di manifestazione, grazie alla sua tradizione turistica, alla disponibilità delle strutture sportive e ricettive, e a un clima di calda accoglienza. Le iscrizioni sono aperte a tutti i circoli e oratori ANSPI, con possibilità di partecipazione anche per gruppi familiari e singoli interessati. Per informazioni dettagliate sul programma, i laboratori, la logistica e le modalità di iscrizione, è possibile consultare il sito ufficiale: www.anspi.it.