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Arcidiocesi di Bologna / Convegno su “La Firma dell’8xmille – Per una Chiesa che chiama alla speranza”

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Lunedì 13 maggio alle 18, nella Sala Marco Biagi, nella sede dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, (Piazza de’ Calderini 2/2) si terrà il convegno “La Firma dell’8xmille – Per una Chiesa che chiama alla speranza”.

L’evento è organizzato dal Servizio per la Promozione del Sostegno economico della Chiesa cattolica dell’Arcidiocesi, in collaborazione con l’Ordine e la Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Bologna, Acli Bologna e Istituto diocesano sostentamento clero.

Introduce e coordina i lavori Giacomo Varone, responsabile Servizio per la Promozione Sostegno economico Chiesa cattolica di Bologna. Nel corso del panel interverranno Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente del Comitato per la Promozione del Sostegno economico alla Chiesa cattolica della CEI, Aldo Bonomi, sociologo, editorialista del Sole24Ore e presidente Consorzio Aaster, e parteciperà l’Arcivescovo Cardinale Matteo Zuppi.

L’evento sarà trasmesso in diretta sul sito www.chiesadibologna.it e sul canale YouTube di 12Porte.

Il Papa ai parroci: siate padri autentici, valorizzare i laici e costruite Chiese missionarie

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Vi segnaliamo l’articolo a cura di Benedetta Capelli per Vatican News sulla lettera indirizzata dal Papa ai sacerdoti che hanno preso parte all’incontro “Parroci per il Sinodo”.

È la lettera di un padre che conosce le fatiche dei suoi figli ma che sprona ad andare avanti per il bene della Chiesa e della missione alla quale sono chiamati.

Papa Francesco si rivolge così ai circa 300 partecipanti, venuti da tutto il mondo, all’evento “Parroci per il Sinodo”, svoltosi a Roma dal 29 aprile al 2 maggio. Un incontro organizzato dalla Segreteria Generale del Sinodo e dal Dicastero per il Clero, in accordo con i Dicasteri per l’Evangelizzazione e per le Chiese Orientali.

Gratitudine e stima prova il Papa verso coloro che si occupano di chiese periferiche o grandi come provincie, antiche con fedeli sempre più anziani o chiese che nascono sotto un grande albero dove il canto degli uccelli si mescola a quello dei bambini. Francesco indica tre strade da percorrere: riconoscere i semi dello Spirito nei fedeli, ricorrere al discernimento comunitario e mantenere la comunione tra i preti e i vescovi: “una Chiesa impegnata nel Sinodo ha bisogno dei parroci, dobbiamo ascoltarvi per andare avanti”.

Qui l’articolo integrale.

Myanmar: in un Dossier l’impegno della Chiesa italiana

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Restare accanto a quanti soffrono, sostenere le comunità locali, incoraggiare i giovani con iniziative nel campo educativo e professionale, promuovere un processo di riconciliazione. Sono queste le principali sfide che la Chiesa si trova ad affrontare in Myanmar, un Paese alle prese con una crisi politica prolungata, con scontri e violenze tra le truppe del governo militare e gruppi etnici armati, con milioni di sfollati e ingenti danni provocati dalle calamità naturali. A questo si aggiunge la drammatica situazione dei Rohingya, i musulmani del Rakhine, rifugiati nei campi profughi in Bangladesh da dove molti cercano di fuggire, spesso perdendo la vita.

Dopo quello su Haiti, il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, in collaborazione con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, presenta il nuovo Dossier “Myanmar, abbracciare l’alba della pace” che racconta, attraverso dati e testimonianze, l’impegno della Chiesa in Italia. Sul campo operano religiose, sacerdoti e volontari che, con i Vescovi, cercano ogni giorno di ravvivare la speranza e lo spirito di solidarietà tra la popolazione cattolica e non. In Myanmar “viviamo una Via Crucis permanente, una realtà dolorosa e ferita”, denuncia Il Card. Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon, Presidente della Conferenza episcopale del Myanmar e della Federazione della Conferenza episcopale asiatica, in un’intervista pubblicata sul Dossier.

Dal 1991, la Chiesa in Italia ha sostenuto interventi in Myanmar per circa 23 milioni di euro, inclusi i 4,5 milioni di euro provenienti direttamente da Caritas Italiana per attività in vari settori. Nello specifico, sono stati 238 i progetti approvati dalla CEI attraverso il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli. Grazie ai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, “con quasi 18,5 milioni di euro – spiega il Dossier – si è potuto intervenire in diversi settori, in particolare accoglienza, istruzione e accompagnamento principalmente di bambini e ragazzi, assistenza, formazione e sensibilizzazione in ambito sanitario, sviluppo integrato economico e sociale a favore delle comunità rurali, promozione della microimprenditorialità, agricoltura, riforestazione. Significativo l’impegno per percorsi di uscita dalla tossicodipendenza e per attività di sostegno e inclusione comunitaria dei disabili. Così come le risposte a situazioni di emergenza quali l’assistenza umanitaria ai più vulnerabili, interventi di aiuti d’urgenza per calamità naturali e di riduzione del rischio da fenomeni alluvionali”.

“Le testimonianze e i germi di speranza, fatti crescere e coltivati da uomini e donne consacrati e laici, sono lo spettacolo della gioia del Vangelo che vince le brutture della violenza, dell’odio e dell’inimicizia”, sottolinea Mons. Andrea Ferrante, Incaricato d’Affari presso la Nunziatura Apostolica in Myanmar, che, in un intervento a corredo del Dossier, ringrazia “la Conferenza Episcopale Italiana e tutti gli italiani che destinano l’8xmille alla Chiesa cattolica. Questi contributi – afferma – sono un segno di speranza sia per l’aspetto materiale, ma soprattutto perché segno dello spirito solidarietà, di fraternità e di comunione tra popoli e tra comunità ecclesiali”.

Revisione concordataria 1984-2024 / A Catania un convegno su 40 anni di intese e progetti per la promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici

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Il 10 e 11 maggio 2024 si terrà a Catania la Giornata Nazionale XL CONCORDATO. 40 anni di intese e progetti per la promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici.

Il convegno è promosso dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e dalla diocesi di Catania con la partecipazione del Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica e delle associazioni professionali di settore AMEI – Associazione musei ecclesiastici italiani -, AAE – Associazione archivistica ecclesiastica – e ABEI – Associazione bibliotecari ecclesiastici italiani.

L’evento si svolgerà presso la sala della Pinacoteca del Museo Diocesano di Catania (ingresso da via Etnea 8). Si rivolge agli incaricati regionali e diocesani per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, ai responsabili e agli operatori degli Istituti culturali ecclesiastici. Diversi i temi affrontati: le prospettive di lavoro a quarant’anni dalla revisione del Concordato, le relazioni istituzionali che ha generato, l’impatto dell’8xmille alla Chiesa cattolica su crescita dei territori, valorizzazione e comunicazione dei beni culturali ecclesiastici.

Il convegno si aprirà con gli interventi del Segretario Generale della CEI, Monsignor Giuseppe Baturi e del Ministro della Cultura On. Gennaro Sangiuliano. L’intervento di Massimo Monzio Compagnoni, Responsabile del Servizio CEI Promozione Sostegno Economico su Chiamati ad essere protagonisti: il coinvolgimento delle comunità è previsto nella mattinata di sabato 11 maggio.

Per maggiori informazioni vedi il programma in allegato.

 

Ricky Memphis: “La fede, un’ancora contro la paura”

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Dai ricordi dell’infanzia fino alle scelte della maturità, passando attraverso l’allontanamento di una crisi adolescenziale. Uno dei caratteristi più amati dal pubblico televisivo e cinematografico italiano, all’anagrafe Riccardo Fortunati, apre il cuore e racconta il suo rapporto con la fede e quel che oggi sogna per i suoi due figli su unitineldono.it, intervistato da Stefano Proietti.

Diocesi Ventimiglia-Sanremo / Sovvenire, ogni giorno a maggio…

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Oltre a proseguire nel proporre incontri nelle sedi parrocchiali per sensibilizzare i fedeli alla firma per far destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica, la diocesi di Ventimiglia-Sanremo ha pensato ad una nuova iniziativa promossa dal Servizio Sovvenire e dall’Ufficio Beni Culturali diocesani. Per tutto il mese di maggio, ogni giorno, sul sito della diocesi, sarà proposto l’approfondimento su un intervento di restauro eseguito anche grazie al contributo 8xmille erogato dall’Ufficio Nazionale Beni Culturali – Edilizia di Culto della CEI.

Dove possibile, saranno gli stessi parrocchiani a fare da testimonial alle opere, il tutto seguendo il filo conduttore della devozione mariana, essendo maggio tradizionalmente ad essa dedicato.

Sentiamo l’iniziativa illustrata dallo stesso Vescovo Mons. Antonio Suetta

8xmille alla Chiesa cattolica. Monzio Compagnoni: “Un incredibile vortice di solidarietà”

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In occasione della Giornata Nazionale 8xmille, il Sir (Servizio d’informazione religiosa della CEI) ha pubblicato l’intervista al responsabile del Servizio Promozione della CEI, Massimo Monzio Compagnoni.

Perché è importante la firma per l’8xmille?
Riguardo all’8xmille circolano molti luoghi comuni fuorvianti ed è bene subito fare un po’ di chiarezza. Molti credono che la firma comporti un aggravio a livello fiscale, ma non è affatto così. Lo 0,8% dell’intero gettito Irpef (ovvero l’8xmille, appunto) è stato già versato da tutti i contribuenti, non solo da chi firma. Chi firma però ha la possibilità di contribuire a scegliere in che modo questi soldi verranno spesi, a chi verranno affidati dall’Erario. Per questo rinunciare alla firma vuol dire rinunciare alla possibilità di scegliere, affidare questa decisione ad altri.

E questo discorso vale per chiunque percepisca una qualsiasi forma di reddito, non solo per chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi. Anche i pensionati o chi percepisce una minima retribuzione, quindi, hanno diritto a partecipare a questo processo di democrazia fiscale che esiste da quando è entrata in vigore la legge 222 del 1985. La firma di un anziano con la pensione sociale o quella di un imprenditore milionario hanno lo stesso identico valore!

E perché firmare proprio per la Chiesa cattolica?
Perché fa bene. E lo dico con la massima convinzione e nel senso più ampio di questa espressione. Firmare per la Chiesa cattolica significa entrare in un incredibile vortice di solidarietà che ogni anno reca benefici a migliaia e migliaia di persone, in Italia e anche nei paesi più poveri del mondo. La Chiesa da sempre si occupa degli ultimi e di chi è in difficoltà e il modo in cui i fondi dell’8xmille vengono spesi è dettagliatamente rendicontato. Basta fare un giro nel sito www.8xmille.it. La Chiesa “fa bene”, quindi, e firmare contribuisce a rendere possibile quest’opera, ma fa anche bene alla persona che firma. È quello che abbiamo cercato di comunicare attraverso la campagna di questi ultimi due anni: se fare un gesto di solidarietà fa stare bene chi lo compie… immaginiamo partecipare a farne migliaia!

Possiamo spiegarlo un po’ meglio in cosa consiste questo “fare il bene”?
Certo che possiamo, anche perché è esattamente quello che è stato stabilito quando è stato rinnovato il Concordato tra Stato e Chiesa, nel 1984, e che poi è stato fissato nella legge dell’anno seguente, la 222. Questo “bene” si incanala lungo tre diverse strade. La prima è quella delle esigenze pastorali e di culto della popolazione italiana, compresa la buona gestione dell’immenso patrimonio architettonico e artistico che la storia della Chiesa ci ha tramandato qui in Italia. Pensiamo, ad esempio, a quanti campanili fanno parte integrante dei nostri paesi e delle nostre città e a quanto sia importante che questi edifici e i tesori d’arte che essi contengono siano mantenuti bene.

Poi ci sono i progetti di solidarietà in Italia e nel mondo: quasi 250 milioni di euro che ogni anno migliorano la vita di anziani, disabili, famiglie in difficoltà, donne vittime di abusi, persone che non hanno ancora trovato o hanno perduto il lavoro, popolazioni sofferenti nelle periferie del pianeta, sulla cui vita pesano ingiustizie globali e cambiamenti climatici estremi, migranti in cerca di accoglienza e integrazione.

Infine, ed è la terza via, c’è il sostentamento dei circa 32.000 sacerdoti che lavorano nelle nostre diocesi, compresi quelli più anziani e malati e i circa 300 missionari fidei donum. Sono uomini che si spendono a tempo pieno per il bene di tutti, non solo dei cattolici, e ai quali l’8xmille contribuisce a garantire una sussistenza dignitosa, dalle parrocchie alpine fino a quelle nelle isole più sperdute del nostro mare.

Quindi dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica non beneficiano solo i cattolici?
Assolutamente no, e tutti possono sperimentarlo. Avete mai visto una mensa della Caritas, o un dormitorio, o una casa di accoglienza, che agli ospiti chieda un certificato di battesimo per accoglierli? No, perché non è quello che il Vangelo ci ha insegnato.

La Chiesa raccoglie un grido di sofferenza che rischierebbe fortemente di rimanere inascoltato se fosse affidato solamente alla burocrazia e alle altre istituzioni.

Provate a immaginare cosa succederebbe se, all’improvviso, scomparissero tutte le opere finanziate dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, e con esse il lavoro delle migliaia di volontari che offrono gratuitamente tempo, passione e competenze per soccorrere i più bisognosi. Ecco perché chiediamo a tutti di mettere la firma, non solo ai cattolici.

Ma per i cattolici questo invito è più forte?
Dovrebbe esserlo. Purtroppo, parte della nostra comunità ha perso la consapevolezza che, come tale, sia chiamata al sostegno della Chiesa. Pensate che ben il 45% dei praticanti non firma! La Chiesa non è ricca! I redditi provenienti dal suo patrimonio coprono solo il 5% del fabbisogno per il mantenimento dei sacerdoti. Il 70% di questo costo è coperto dai fondi 8xmille. Il modello pensato 40 anni fa prevede che sia la comunità a prendersi cura di questa istituzione e farlo con l’8xmille non costa proprio nulla. Come in ogni famiglia ci si sente tutti partecipi della gestione delle spese e dei conti di casa, così dovrebbe essere anche per le nostre comunità. Siamo una grande famiglia in quanto figli di Dio e quindi fratelli. Come tali dobbiamo essere i primi a preoccuparci delle nostre chiese, dei nostri sacerdoti, dei nostri progetti di carità. È fondamentale che non smettiamo di ricordarlo a tutti e oggi è ancora più importante perché negli ultimi anni la percentuale dei firmatari per la Chiesa cattolica è scesa dal 90 al 70%. Questo significa che abbiamo bisogno di una nuova consapevolezza, a cominciare dai territori in cui ogni giorno si svolge la nostra vita di fedeli. Insieme e in comunione ce la possiamo fare e dobbiamo farlo.

5 maggio: Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica / Una firma, migliaia di gesti d’amore

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Domenica 5 maggio torna la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Nelle circa 25.500 parrocchie del Paese, infatti, ai fedeli sarà ricordato che il sostegno economico della Chiesa è affidato a loro e che la firma per la destinazione dell’8xmille del gettito Irpef è uno degli strumenti essenziali.
Anche quest’anno la Conferenza Episcopale Italiana ripropone lo slogan lanciato lo scorso anno: “Una firma che fa bene”. Un’affermazione declinata su una serie di piccoli o grandi gesti di altruismo, che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie.

“Una comunità cresce ed è viva quando può contare sul contributo di ciascuno – osserva Mons. Ivan Maffeis, Presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica –: la corresponsabilità passa anche dalla firma sulla dichiarazione dei redditi, che esprime appartenenza, fraternità effettiva e condivisione”.

“Grazie ai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica – aggiunge – i territori delle diocesi e delle parrocchie che sono in Italia possono far tesoro di risorse che vanno a beneficio di tutti, indistintamente. Gli interventi spaziano dalle iniziative di accoglienza e solidarietà delle Caritas alle strutture educative, sportive e formative dei nostri Oratori; dagli interventi di restauro e valorizzazione delle nostre chiese al sostegno della missione dei sacerdoti”.

Solamente nell’anno 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche la tutela dei beni culturali ed ecclesiastici anche con interventi di restauro per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché sostenere l’indotto economico e turistico locale.

La firma non costa nulla al contribuente ed è un diritto di tutti coloro che percepiscono un reddito: chi presenta il 730, chi presenta il modello Redditi, ma anche chi possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare alcuna dichiarazione. Anche questi ultimi, infatti, possono esprimere la propria preferenza per la destinazione dell’8xmille utilizzando il modulo messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate e disponibile qui.

A breve, così come ogni anno, verrà pubblicato sui siti www.8xmille.it e https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/ il rendiconto dettagliato di tutto il denaro utilizzato nell’anno precedente. Firmare è dunque una scelta di responsabilità per ogni credente, ma spesso lo è anche da parte di chi non crede, perché sa che quelle risorse vengono utilizzate per il bene di tutta la comunità, cattolica e non, e poi rendicontate. Solamente nel 2022 (secondo gli ultimi dati disponibili) sono stati oltre 11 milioni e mezzo i cittadini che lo hanno fatto. Potranno essere ancora molti di più, nella misura in cui le comunità cristiane faranno la propria parte attivamente affinché ciascuno eserciti responsabilmente questo diritto di scelta.

Per informazioni sulle modalità di firma: www.8xmille.it/come-firmare/

Diocesi di Roma / A maggio 4 domeniche di sensibilizzazione alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica

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Domenica 5 maggio in tutte le parrocchie della Diocesi di Roma inizierà la campagna di promozione a sostegno della firma 8xmille per la Chiesa cattolica e per tutto questo mese i fedeli saranno informati dai referenti parrocchiali del Sovvenire e dai parroci sulla destinazione di queste risorse.

“Nel nostro lavoro sul territorio ci siamo resi conto dell’importanza di informare il più possibile i fedeli sulla realizzazione di opere concrete sostenute nella nostra Diocesi, proprio grazie ai fondi ricevuti ogni anno dall’8xmille”, dichiara Lisa Manfrè, incaricata del Sovvenire per la Diocesi di Roma.

“Quest’anno quindi – prosegue Lisa – attraverso i nostri messaggi tutti potranno toccare con mano quanto prezioso sia il sostegno che ognuno può dare alla Chiesa attraverso una semplice firma gratuita. La Chiesa è parte della nostra vita fin da quando siamo piccoli, ci insegna la fede, i valori dell’accoglienza e della condivisione, ed è naturale allora considerare la firma dell’8xmille non solo come un diritto ma come un dovere di riconoscenza“.

In allegato il comunicato stampa con i messaggi previsti per le 4 domeniche di maggio.

In ogni messaggio un’opera 8xmille presente a Roma e uno sguardo anche ai Paesi più poveri:

  • -il consultorio familiare diocesano, una struttura di eccellenza nel quartiere Quadraro alla quale ogni anno si rivolgono oltre 4000 persone. Il Consultorio ha al suo interno un ambulatorio ostetrico-ginecologico, l’unico in tutto il centro sud d’Italia, attrezzato per accogliere donne con disabilità;
  • Casa Wanda, un centro di sollievo gratuito per i malati di Alzheimer in cui si offre ascolto e supporto psicologico a chi presenta un declino cognitivo, ai loro familiari e ai caregivers;
  • il “Pastificio Futuro” un laboratorio di pasta secca di qualità, in una struttura esterna ma adiacente al carcere minorile di Casal del Marmo. Il progetto coinvolge giovani che scontano la pena in carcere o all’esterno e prevede il loro reinserimento lavorativo.
  • -Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo, solo nel mese di marzo 2024 sono stati approvati 53 nuovi progetti tra i quali vengono citati 2 nuove scuole in Congo e Madagascar, corsi di alfabetizzazione e librerie di comunità in Egitto.